TAR Lazio: tre recenti provvedimenti che sospendono l’obbligo vaccinale
Mercoledì 2 febbraio sono stati pubblicati tre decreti cautelari emanati dal Presidente della Quinta Sezione del Tar Lazio, che sospendono l’efficacia dei provvedimenti che hanno privato della retribuzione alcuni dipendenti del Ministero della Giustizia non vaccinati.
Finalmente l’orientamento minoritario comincia a vedere provvedimenti e decreti cautelari più frequenti in tema di sospensione dal lavoro a causa dell’esercizio del dissenso vaccinale.
La Quinta Sezione del TAR Lazio ha decretato: “in sostanza profili di illegittimità costituzionale della normativa concernente l’obbligo, per determinate categorie di personale in regime d’impiego di diritto pubblico, di certificazione vaccinale ai fini dell’ammissione allo svolgimento della prestazione lavorativa” ritenendo in tutti e tre i casi portati alla sua cognizione “che, in relazione alla privazione della retribuzione e quindi alla fonte di sostegno delle esigenze fondamentali di vita, sussistono profili di pregiudizio grave e irreparabile, tali da non tollerare il differimento della misura cautelare sino all’esame collegiale”.
Nei tre decreti cautelari, quindi non definitivi, il Presidente della Quinta Sezione ha accolto, altresì, la richiesta di annullamento della sospensione della retribuzione, considerata la gravità e la prospettata illegittimità costituzionale dell’obbligo vaccinale.
Finalmente sembra, quindi, che la retribuzione stia tornando ad essere un bene fondamentale ex se che, se leso o compresso, deve essere tutelato senza mezzi termini.
Di seguito i tre provvedimenti cautelari del TAR Lazio.
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