Ancora TAR Lazio: nessuna sospensione per 26 militari non vaccinati
Dopo i tre decreti del Tar Lazio (cfr. l’articolo in commento qui) del 2 febbraio u.s., ancora una volta il Tribunale amministrativo del Lazio, a poche ore dall’entrata in vigore della norma che impone tutti i lavoratori over 50 di dotarsi del lasciapassare rafforzato per esercitare un loro diritto garantito dalla Costituzione, quello su cui sarebbe fondata la Repubblica Italiana (!), ha accolto la domanda di alcuni militari ricorrenti che, come tantissimi cittadini, avevano scelto di non piegarsi, rifiutando la somministrazione del vaccino anti Covid-19, ma che proprio per questo stanno subendo come punizione la sospensione dall’attività lavorativa.
La sezione Prima-bis con decreto depositato in data odierna, 14.02.20222, ha accolto le richieste dei militari e, dopo aver sospeso la circolare dello Stato Maggiore della Difesa (il Ministero della Difesa sceglieva di non costituirsi in giudizio) che disciplinava quanto deciso dal Governo con il Decreto Legge n. 172, poi convertito in legge, ha altresì sospeso l’efficacia dei 26 provvedimenti di sospensione dei militari dall’attività lavorativa emanati dai rispettivi comandanti di corpo o datori di lavoro.
Per l’effetto, in vista della trattazione collegiale per cui veniva fissata la camera di consiglio del 16 marzo 2022, stabiliva il reintegro al lavoro, con rientro in servizio dei militari, e ripristino della retribuzione.
Registriamo, quindi, un altro piccolo passo in avanti verso il ristabilimento dei più basilari concetti di diritto cristallizzati nella nostra Carta Costituzionale e un altro colpo alla politica sanitaria del Governo fino ad oggi fallimentare sotto tutti i punti di vista.
Qui di seguito il provvedimento del Tar Lazio
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